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La risposta è si! E lo confermano anche diversi studi scientifici.

Bere caffè in età avanzata può essere addirittura un toccasana per il mantenimento del benessere psico-fisico della persona.

“Effetti dei diversi costituenti del caffè sulla salute dell’anziano”, questo il titolo del simposio ospitato all’interno del Convegno SINU, dedicato a “Invecchiamento e longevità: evidenze in campo nutrizionale”.

In questo importante convegno organizzato dalla Società italiana di Nutrizione Umana sono state affrontate tematiche riguardanti l’apparato cardiovascolare, neurologico e digestivo il cui malfunzionamento può comportare diverse problematiche in vecchiaia.

Uno dei medici intervenuti nel corso del convegno ha affermato: “Sono le ricerche più recenti a evidenziare un effetto favorevole della bevanda non solo nei confronti del diabete di tipo 2 ma anche nella prevenzione della malattia di Parkinson”.

Infine ha sottolineato come l’azione biologica degli acidi fenolici (caratteristici del caffè) intervenga efficacemente nella modulazione di alcuni fattori di rischio cardiovascolare (capacità antiossidante plasmatica, suscettibilità all’ossidazione di LDL, aggregabilità piastrinica).

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