Miele

Il miele e i suoi benefici per la salute

La tazza di tè o di latte caldo con il miele è un grande classico dell’inverno. Oltre ad essere un piacere gustoso è anche un toccasana per la salute. Come consigliavano le nonne, in caso di influenza, raffreddore, mal di gola, una tazza di latte caldo col miele può essere risolutivo. Questo perché oltre ad essere buonissimo, il miele è un alimento unico e complesso. 

Gli zuccheri che lo compongono sono per la maggior parte fruttosio e glucosio, accompagnati da elementi minoritari. Arriva nelle nostre case così come è stato prodotto dalle api, senza ulteriori raffinazioni o modificazioni. Per questo motivo è un alimento fortemente tutelato durante la filiera che attraversa per giungere fino alle nostre tavole. L’Italia, infatti, in questo settore primeggia in Europa, dal momento che la legislazione inerente prevede una grande quantità di controlli.

Il miele è un dispensatore energetico formidabile e velocissimo, è ricco di antiossidanti (sostanze in grado di contrastare, rallentare o neutralizzare la formazione dei radicali dell’ossigeno), vitamine e sali minerali.

Le origini del  suo utilizzo, sia alimentare che medico, sono antichissime e risalgono a più di 8.00 anni fa. Ma perché le nonne consigliavano di prenderlo quando si aveva la febbre?

Perché il miele ha forti proprietà antibatteriche, non portandosi dietro gli effetti collaterali degli antibiotici. Ovviamente ciò non significa che il miele abbia le stesse proprietà di un antibiotico ma, considerando quanto l’arma contro i batteri per eccellenza che l’essere umano ha trovato stia sempre più perdendo di efficacia per via dell’utilizzo eccessivo e sconsiderato che se ne fa, può essere utile quantomeno aiutare questo strumento con un alleato prezioso e naturale come il miele. In particolare, numerosi studi hanno dimostrato l’effetto inibitorio su circa 60 specie di batteri.

Questo non deve farci pensare solo al mal di gola o alla tosse, ma anche alle infezioni gastrointestinali, come ad esempio per l’Helicobacter pylori. Il miele aiuterebbe persino a contribuire a riparare la mucosa intestinale danneggiata dall’infezione e a stimolare la crescita di nuovi tessuti. 

L’assunzione regolare di miele e, in particolare di flavonoidi, è associata ad un ridotto rischio di malattie cardiovascolari e ha un effetto benefico anche nel trattamento delle stesse malattie. A questo vanno aggiunte notevoli proprietà antinfiammatorie.

I tipi di miele

Il miele che risulta migliore al palato è il miele vergine grezzo, più naturale e con intatte tutte le sue proprietà. Ciò che lo rende però un po’ scomodo è la facilità con cui avviene la sua cristallizzazione. 

È necessario in ogni caso specificare che la cristallizzazione è un processo del tutto naturale e, anzi, è indice di genuinità. Per utilizzarlo liquido è sufficiente scaldarlo, a non più di 45 gradi.

Il miele pastorizzato, invece, viene sottoposto a un trattamento termine di 75/78 gradi per eliminare spore batteriche e per rendere omogeneo un mix di mieli di differente provenienza e qualità. Ovviamente questo la dice lunga sul livello di qualità da aspettarsi fra i due. In più, il processo di pastorizzazione altera inevitabilmente la struttura molecolare del miele, causando la perdita della maggior parte delle sostanze benefiche contenute naturalmente.

Dall’altro lato è più difficilmente soggetto a cristallizzazione e per questo motivo si rende più facilmente utilizzabile in cucina. È perfetto, ad esempio, come ingrediente per altri prodotti che verranno successivamente cotti, dal momento che è già stato pastorizzato. Sarebbe meglio preferire un miele grezzo naturale se si desidera consumarlo al naturale.

Purtroppo, nei comuni supermercati, è spesso impossibile rinvenire miele naturale grezzo ed è necessario affidarsi a quello pastorizzato. Si consiglia di partecipare ai mercatini cittadini, in cui i produttori vendono il loro miele direttamente al consumatore, senza passare per la filiera.

Si ricorda, peraltro, sempre di leggere con molta attenzione l’etichetta obbligatoria per legge, per individuarne provenienza ed eventuale pastorizzazione.

Write A Comment