Dopo i 60 anni iniziano a vedersi sul proprio corpo le conseguenze dell’invecchiamento. Intorno a questa età infatti iniziano ad insorgere e a diventare più frequenti una serie di problemi fisici. Sebbene gran parte di questi piccoli fastidi siano assolutamente fisiologici, è possibile comunque porre rimedio ad alcuni sintomi dell’invecchiamento adottando uno stile di vita sano e, soprattutto, sottoporsi regolarmente ad esami di controllo. Effettuare dei check up completi ogni tanto è molto importante per prevenire patologie o condizioni legate alla terza età. Ma quali sono gli esami da fare? E con quale frequenza? Scopriamoli insieme.
Esame della vista
Uno dei primi sintomi legati all’invecchiamento è il calo della vista. Infatti, con l’avanzare dell’età i tessuti dell’occhio tendono a deteriorarsi. Questo può portare ad una riduzione della qualità della vista. Ecco perché una delle prime visite da fare per chi si avvicina alla terza età è quella relativa alla vista. In realtà, in questo caso può essere opportuno non aspettare i 60 anni, in quanto i sintomi possono insorgere anche molto prima.
Ad ogni modo, attraverso l’esame della vista è possibile rilevare la presenza di alcune patologie dell’occhio, come ad esempio la cataratta, causata dall’alterazione della lente interna dell’occhio. Altre patologie legate all’occhio sono il glaucoma, dovuto all’aumento della pressione interna oculare, e la degenerazione maculare senile, che consiste in un disturbo della retina.
Visita cardiologica
Alla terza età sono associati anche rischi maggiori di incorrere in malattie cardiovascolari. Attraverso le visite cardiologiche è possibile tenere sotto controllo la salute del proprio cuore e prevenire disturbi seri. Tali esami devono essere effettuati soprattutto se già si avvertono alcuni sintomi preoccupanti, come ad esempio dolori frequenti al torace, affanno o stanchezza frequente. Si tratta infatti di sintomi che possono essere la spia di malattie come la cardiomiopatia, le aritmie cardiache o l’ipertensione.
Visita urologica
Diverse statistiche hanno dimostrato come i tumori alla prostata e ai testicoli siano tra i più diffusi tra gli uomini. In particolare, ad essere maggiormente colpiti sono soprattutto gli uomini che hanno superato i 60 anni. È facilmente intuibile quanto sia importante effettuare visite urologiche con una frequenza regolare.
Tuttavia, le visite urologiche sono importanti non solo per prevenire malattie particolarmente serie, ma anche per disturbi benigne, come ad esempio l’iperplasia prostatica benigna. Si tratta di disturbi facili da individuare e quindi anche da curare. Chiaramente, in presenza di determinati sintomi, tali esami devono essere effettuati con una frequenza maggiore.
La MOC
Per MOC si intende l’esame di Mineralometria Ossea Computerizzata. Si tratta di una visita molto importante che permette di controllare il livello di calcio presente nelle ossa. Tra le malattie più frequenti nelle persone della terza età c’è infatti l’osteoporosi, causata dalla demineralizzazione delle ossa. In questi casi, sottoporsi a questo tipo di esame è fondamentale. Tuttavia, le MOC possono essere utili anche per le donne in menopausa, in quanto spesso soggetto ad una riduzione della quantità di calcio nelle ossa.
Misurazione della pressione arteriosa
L’esame della pressione arteriosa consente di misurare e individuare eventuali anomalie della pressione, come ad esempio l’ipertensione. In questo modo si potranno prevenire una serie di rischi legati allo sviluppo di malattie cardiovascolari.
Mammografia ed ecografia
Altri due esami molto importanti da effettuare sono la mammografia e l’ecografia. Si tratta di due tipi di analisi diverse tra loro. Mentre nel caso dell’ecografia lo scopo è quello di capire se la mammella contiene micro-calcificazioni e noduli, la mammografia viene eseguita per controllare e valutare la struttura fibrosa e adiposa delle mammelle. Inoltre, l’ecografia viene indicata anche per le donne che hanno un’età inferiore ai 60 anni.
Controllo dell’udito
Così come la vista, anche l’udito tende a deteriorarsi con l’avanzare dell’età. Per questo motivo, è importante sottoporsi ad un periodico controllo, attraverso esami otorinolaringoiatrici. Questi ultimi consentono di ridurre il rischio di sviluppare patologie comuni della terza età legate all’udito, come ad esempio l’ipoacusia, una malattia che riguarda ben il 40% delle persone con un’età superiore ai 65 anni.